Il teorema di Margherita

Regia: Anna Novion
Cast: E. Rumpf, J.P. Darroussin, C. Courau, J. Frison, S. Bonny

Trama

Dottoranda in matematica all’École normale supérieure, la talentuosa Margherita è talmente a suo agio da girare in pantofole per la facoltà. Il futuro sembra scritto, tra una discussione di tesi con il professor Werner e una carriera davanti per cercare di dimostrare, chissà, la mitologica congettura di Goldbach. Ci vuole il nuovo arrivato Lucas per notare un errore che rimette in discussione la tesi e per estensione la vita stessa di Margherita, che reagisce mollando tutto e ricalcolando il suo percorso altrove.

Recensione

Una regia efficace che coccola lo spettatore e lo conquista con il gusto gentile di un’ossessione filosofica. Con alle spalle un paio di lungometraggi e alcune regie televisive, Anna Novion dirige in modo efficace se non particolarmente originale una storia tutta incentrata sulla magia della matematica, tema difficile da tradurre al cinema e proprio per questo intrigante. È un mondo fatto di sogni di gloria senza tempo, a caccia di prove che da secoli ci sfuggono, e di lavagne enormi che sovrastano gli umani e faticano a contenere un fiume di formule. Lavagne che, scorrendo l’una sull’altra, recidono come una ghigliottina le certezze di Marguerite nel primo atto, lasciandola senza parole e senza il coraggio di voltarsi verso una platea di colleghi esterrefatti. Lavagne che tornano poi più avanti, stavolta prive di binari, fluide e pitturabili su ogni superficie di un appartamento fino a inglobarlo di possibilità e speranze. Sarà una delle sequenze più ispirate in un film che, come la sua protagonista, non sempre trova facile scavalcare i confini prestabiliti della narrazione; al di là dell’ambientazione, “Il Teorema di Margherita” segue essenzialmente un canovaccio molto standard.Una volta stabilito che non ci saranno sorprese, si può però godere del ritratto riuscito di una ragazza che si accorge di aver consacrato alle aule universitarie una parte forse troppo grande del suo essere. È buffo che a interpretarla, in tutta la sua guardinga timidezza, ci sia una performer vivace come Ella Rumpf, una gran parte di umanità dietro agli occhialini, Rumpf procede poi a ritrovarla passo dopo passo, attraverso incontri e re-incontri che la portano alla periferia di Parigi, tra ristoranti cinesi e partite clandestine di Mahjong. Se la matematica si fonda sulla capacità di immaginare strade nuove verso un obiettivo lontano, il film di Novion offre invece il piacere complementare di un già visto che coccola lo spettatore e si declina al gusto gentile di un’ossessione filosofica, ricordandoci che abbandonarla per un po’ aiuta sempre a rimetterla a fuoco.

Data

Giovedì 28 Nov.
Lunedì 02 Dic.

Orario

- Giovedì: 18.30 - 21.15
- Lunedì: 16.00 - 18.30 - 21.154

Genere

Drammatico

Durata

112 minuti

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